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FAQ

Per rispondere a questa domanda è bene distinguere la biomassa solida (residui boschivi, sansa, scarti di potature, nocciolino, ecc.) dalla biomassa liquida (olio vegetale di colza, soia, girasole,ecc.). I cogeneratori con motore a combustione interna possono essere alimentati direttamente ad olio vegetale al posto del classico gasolio, mentre per tutti gli altri tipi di biomassa è necessario che venga trasformata in combustibile gassoso tramite processi di biodigestione o gassificazione per poter alimentare motori a ciclo Otto.

Tutti i motori dei gruppi di cogenerazione MTM Energia sono di primaria casa costruttrice (Jenbacher, MAN, MWM, …) e sono appositamente progettati per funzionamento continuo per oltre 8000 ore anno. La durata del motore dipende molto dalle ore annue di funzionamento, dal tipo di alimentazione del motore e dalla taglia. Se si svolge la manutenzione in modo corretto rivolgendosi a personale specializzato e si utilizzano solo ricambi originali la vita di un motore può essere prolungata fino a 10-15 anni prima di procedere a una revisione totale.

Il costo dei cogeneratori è molto variabile in funzione della configurazione impiantistica, del tipo di alimentazione del motore e della taglia. In generale si può dire che il costo chiavi in mano dell’impianto varia tra i 600 e i 2.000 €/kW. Il fattore da tenere in considerazione, però, è il tempo di ritorno dell’investimento, che nella maggior parte dei casi è inferiore ai 3 anni.

La cogenerazione a metano è efficiente al punto da non dipendere dagli incentivi di stato. Tuttavia esistono alcune forme di incentivazione che “premiano” questa tecnologia proprio per la sua elevata efficienza, quali: – Defiscalizzazione del metano – Rilascio dei certificati bianchi o “Titoli di Efficienza Energetica – TEE” – Scambio sul posto fino a 200 kWe – Ritiro dedicato – Priorità di dispacciamento
Per maggiori informazioni potete visitare il sito www.gse.it.

Tutti i cogeneratori MTM sono dotati di sistema di supervisione che, attraverso internet e il servizio SMS, consentono di identificare con messaggi chiari e semplici eventuali richieste di intervento sul motore. Le operazioni di manutenzione ordinaria (cambio olio e filtri, cambio candele..) sono molto semplici e possono essere svolte direttamente dal cliente finale. Attraverso il sistema di supervisione è possibile leggere da remoto lo stato di funzionamento del motore, verificando in tempo reale da qualsiasi posizione il buon funzionamento dell’impianto. Il servizio di manutenzione MTM Energia consente di intervenire in tempi rapidi per risolvere qualsiasi problema, la maggior parte dei quali può essere risolta direttamente dal cliente sfruttando il supporto telefonico, riducendo i costi di intervento e i tempi di fermo macchina.

Gli impianti di cogenerazione fanno dell’elevata efficienza il loro principale punto di forza. I cogeneratori a metano permettono un risparmio energetico e quindi economico che può arrivare fino al 40-45% rispetto a una situazione tradizionale in cui si ha la produzione di acqua calda o vapore tramite caldaia e l’acquisto di energia elettrica dalla rete. Il metano è un combustibile pulito che garantisce buon funzionamento, minori manutenzioni e lunga durata degli impianti di cogenerazione. L’altro fondamentale vantaggio della cogenerazione a metano è sicuramente la disponibilità del combustibile, si hanno quindi bassi costi di installazione e la certezza della reperibilità nel tempo. Va inoltre considerato che la cogenerazione, avendo come caratteristica fondamentale l’efficienza energetica che genera un risparmio annuo percentuale sull’acquisto di energia elettrica e gas, nel caso di aumenti del prezzo dell’energia il risparmio in € in termini assoluti non potrà che aumentare nel tempo! La cogenerazione a metano è quindi un investimento sicuro e redditizio.

La cogenerazione è il processo combinato di produzione di energia elettrica e calore. Generalmente, solo il 40% dell’energia che si libera dalla combustione nei motori viene trasformata in elettricità. La restante parte, ben il 60%, si traduce in calore, ma tale energia termica viene dispersa nell’ambiente senza produrre alcun beneficio.

Cogenerazione e fotovoltaico sono due sistemi molto differenti di produzione di energia e hanno campi di applicazione ben distinti. Il tipico impianto fotovoltaico produce solo energia elettrica ed è incentivato con il conto energia. Trattandosi di un investimento speculativo è legato alla disponibilità economica e di spazio a disposizione del cliente. Si ha un introito certo (la tariffa è fissata e non si hanno spese di combustibile) ma lunghi tempi di ritorno dell’investimento (circa 10 anni). L’impianto di cogenerazione produce energia elettrica e termica da un unico combustibile, raggiungendo rendimenti globali nell’ordine dell’85-90%. Il tipico impianto è dimensionato sulle esigenze specifiche del singolo cliente e pertanto ottimizzato su misura per i fabbisogni energetici (nel caso di impianti alimentati a metano) oppure di disponibilità di materie prime (nel caso di impianto alimentato a fonti rinnovabili quali il metano o il syngas). L’introito – nel caso di cessione dell’energia prodotta – o il risparmio – nel caso di autoconsumo – può garantire tempi di ritorno dell’investimento inferiore ai 3 anni e risulta pertanto molto più vantaggioso. Di contro, l’impianto di cogenerazione può essere installato solo in quelle realtà che presentano alcune caratteristiche ben specifiche (aziende con elevati fabbisogni elettrici e termici e/o aziende con disponibilità di materie prime utilizzabili direttamente o indirettamente come combustibile).

Di anno in anno viene inserita all’interno di un decreto “milleproroghe” un’ estensione al periodo di validità degli incentivi in vigore, esclusivamente per il biogas agricolo. La normativa prevede che, per accedere all’incentivazione, gli impianti da 100 a 300 kWe devono venire inseriti all’interno di un registro gestito da GSE, che viene “aperto “in alcuni periodi dell’anno, mentre gli impianti al di sotto della potenza di 100 kWe possono accedere in modo diretto all’ incentivazione.

Una manutenzione costante e precisa è vitale per il buon funzionamento dell’impianto. Ogni cogeneratore necessita di una manutenzione preventiva che permette di mantenere in efficienza l’impianto. Programmando le fermate e sostituendo preventivamente i componenti di maggiore usura si garantisce la funzionalità dell’impianto per tutta la vita utile. Le manutenzioni più semplici (cambio olio, cambio filtri, ecc) sono operazioni che possono essere eseguite anche da personale non specializzato ma correttamente istruito. Esistono poi manutenzioni che devono essere eseguite da personale specializzato, tipicamente ogni 1.500/2.000 h di esercizio (circa un intervento ogni 3 mesi nel caso di funzionamento h24).

In funzione della tipologia le autorizzazioni da richiedere sono differenti. In generale gli enti da coinvolgere sono: ENEL, agenzia delle dogane, GSE, enti locali territoriali, vigili del fuoco. Poiché queste pratiche non sono semplici e sono fondamentali per la remunerazione dell’impianto è bene rivolgersi a una figura professionale qualificata.

La cogenerazione conviene a due tipologie di soggetti. La prima tipologia riguarda realtà con fabbisogni elettrici e termici medio-alti (cartiere, salumifici, pastifici, piscine, case di cura, alberghi…). Attraverso la cogenerazione è infatti per loro possibile auto-produrre energia elettrica (anziché acquistarla dalla rete nazionale) e termica (riducendo il ricorso alle caldaie) sfruttando un combustibile reperibile ed economico: il gas metano. Gli elevati rendimenti della cogenerazione, infatti, uniti alle forme di incentivazione per la cogenerazione ad alto rendimento quali certificati bianchi e sgravi fiscali sull’acquisto del combustibile, consentono notevoli risparmi sulle bollette energetiche. La seconda tipologia riguarda soggetti con disponibilità di combustibile rinnovabile a costo zero (scarti vegetali di produzione, deiezioni animali, residui organici, raccolta boschiva, ..) che, grazie alle forme di incentivazione statali per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, possono vendere l’energia elettrica prodotta alla rete nazionale, sfruttando il gas ottenibile da appositi processi (digestione anaerobica, gassificazione, ..) per alimentare il motore dell’impianto, ottenendo importantissimi ricavi economici. Oltre a questo, è possibile per loro recuperare il calore di scarto dal processo di produzione dell’energia elettrica a fini di riscaldamento e produzione di vapore, rendendo ancora più interessante l’investimento.